Lanusei, medico anestesista ottiene il rimborso per ferie non godute

Lanusei, medico anestesista ottiene il rimborso per ferie non godute

Fra le centinaia di sentenze positive che, solo quest’anno, si stanno accumulando nei Tribunali italiani, si registra un nuovo successo nel settore sanitario. Ancora una volta viene riconosciuto il diritto dei dipendenti pubblici, al termine del rapporto di lavoro, di ricevere il pagamento dell’indennità sostitutiva per le ferie non godute.

Con la sentenza n. 65/2025, pubblicata il 17 settembre, il Tribunale di Lanusei ha accolto il ricorso di un’anestesista, condannando la sua ex azienda sanitaria al pagamento dell’indennità maturata. Un risultato che si aggiunge ai numerosi pronunciamenti favorevoli alla categoria e che conferma la piena legittimità delle pretese economiche dei lavoratori, troppo spesso ostacolate da amministrazioni inadempienti.

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Il caso

Dopo le dimissioni volontarie, un medico anestesista con contratto a tempo pieno e indeterminato ha richiesto il pagamento delle ferie non godute. I riposi arretrati non erano stati fruiti a causa della grave carenza di personale nel reparto e della mancanza di un’adeguata pianificazione aziendale.

L’azienda sanitaria ha respinto la richiesta, sostenendo che la normativa vietasse la monetizzazione delle ferie e che il riconoscimento dell’indennità avrebbe potuto generare responsabilità per danno erariale. Il rifiuto era stato giustificato con la necessità di garantire i livelli essenziali di assistenza, nonostante le difficoltà di organico.

L’istruttoria: i documenti bastano

Come già accaduto in molti altri casi, l’istruttoria è stata ritenuta sufficiente sulla base dei soli documenti prodotti. L’amministrazione, infatti, non ha contestato né il numero di giorni di ferie maturati, né la quantificazione economica proposta dal medico.

La decisione: azienda sanitaria condannata

Il Giudice del lavoro ha ribadito un principio fondamentale: al termine del rapporto di lavoro non si può negare al dipendente il pagamento dell’indennità per le ferie non godute, se non per sua colpa. Nel fascicolo erano presenti prove chiare: le ripetute richieste del medico di poter fruire delle ferie (sempre respinte per esigenze di servizio) e la proposta di compensarle con i giorni di preavviso in caso di dimissioni, anch’essa rifiutata dall’azienda.

Accogliendo integralmente la domanda, il Tribunale ha condannato la ASL a corrispondere oltre 10 mila euro di indennità, oltre al rimborso delle spese legali.

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Questa sentenza conferma un principio ormai consolidato: le ferie maturate e non godute non si perdono, ma devono essere pagate.

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