Licenziata per gravi condotte: riconosciuto il diritto alle ferie non godute

Licenziata per gravi condotte: riconosciuto il diritto alle ferie non godute

Il Tribunale di Bari, Sezione Lavoro, con sentenza n. 278/2025, ha ribadito un principio fondamentale per i lavoratori che hanno concluso la loro esperienza nel pubblico impiego: anche nei casi più complessi, come sospensioni cautelari e licenziamenti per condotte penalmente rilevanti il diritto all’indennità sostitutiva delle ferie non godute potrebbe non esserne intaccato.

La vicenda

Il caso riguarda una infermiera in servizio presso un’azienda sanitaria, cautelativamente sospesa e successivamente licenziata a seguito di sentenza di patteggiamento per i reati di peculato e autoriciclaggio, per essersi appropriata di dispositivi medico-chirurgici e medicinali dai locali del reparto in cui lavorava, talvolta in concorso con altri soggetti.

Nonostante la gravità dei fatti, l’infermiera ha chiamato in causa  la sua ex datrice di lavoro chiedendo al magistrato del lavoro l’accertamento dell’illegittimità del licenziamento o, in subordine, il pagamento di:

  • Indennità sostitutiva delle ferie non godute (56 giorni maturati);
  • Emolumenti per l’orario residuato.

La decisione del Tribunale

Il Tribunale ha confermato la legittimità del licenziamento, ma ha stabilito che la lavoratrice aveva diritto all’indennità sostitutiva delle ferie non godute, perché:

  • non era stata messa nelle condizioni di fruire delle ferie;
  • non risultava alcuna comunicazione formale dell’amministrazione sulla sulla necessità di godere delle ferie residue;
  • il diritto viene riconosciuto anche in situazioni di sospensione cautelare o licenziamento per motivi disciplinari a rilevanza penale.

Riprendendo quanto già affermato dalla Cassazione (n.19659/23), il Tribunale ha ribadito che il datore di lavoro deve dimostrare di aver informato il dipendente sulla possibilità di usufruire delle ferie, altrimenti l’indennità è dovuta.

Cosa significa per gli ex dipendenti della PA

Questa sentenza conferma che tutti i lavoratori pubblici che non hanno potuto godere delle ferie maturate – per qualsiasi motivo, anche in caso di licenziamento– possono rivendicare l'’indennità monetaria dopo la cessazione del rapporto di lavoro.

Si tratta di un diritto fondamentale ed irrinunciabile, che può tradursi in cifre importanti, soprattutto per chi ha maturato molti giorni di ferie nel corso della carriera. Per questo, con l’obiettivo di verificare la situazione caso per caso, il suggerimento della rete dei legali di Consulcesi & Partners, è quello di consultare il sito www.ferienongodute.it e valutare le opzioni a disposizione: dal servizio di prima analisi alla consulenza legale.

Come puoi ottenere il tuo indennizzo

Decisione di questo genere confermano una giurisprudenza sempre più orientata al riconoscimento del diritto alla monetizzazione delle ferie non godute. Resta però necessario muoversi correttamente, compiendo i passi giusti assistiti da professionisti esperti della materia. 

Non perdere l’opportunità di ottenere ciò che ti spetta: contattaci subito

 

Torna al blog