Covid, turni massacranti e zero ferie: un dirigente del Pronto Soccorso ottiene il rimborso

Durante l’emergenza pandemica, aveva accumulato giorni di ferie mai godute. Il giudice gli dà ragione e ottiene l’indennità economica. Scopri se anche tu puoi far valere questo diritto.

Contesto

Il Dott. Carlo ha rivestito, dai primi mesi del 2013 alla fine del 2023, il ruolo di dirigente medico di primo livello presso un’azienda ospedaliera del territorio nazionale, dispiegando la sua attività nell’UOC di Pronto Soccorso.
Comunicate le dimissioni per trasferimento presso altra sede, veniva in evidenza un arretrato di ferie maturate e non godute piuttosto consistente, oltre 100 giorni, che però non potevano essere integralmente fruiti sia per le continue ed improcrastinabili esigenze lavorative, che impedivano periodi di prolungata assenza del personale adibito al PS, sia per il ristretto lasso temporale precedente alla data di effettiva chiusura del rapporto.
Cessato dal servizio, il medico dava quindi corso alla richiesta di monetizzazione del monte ferie residuato, ricevendo però ferma opposizione dall’azienda.

Motivi del rifiuto

Nel motivare il suo fermo rifiuto a qualsiasi indennizzo, l’Azienda sanitaria obiettava di non aver mai impedito al dirigente medico di godere della proprie ferie annuali retribuite, né di aver mai rifiutato espressamente allo stesso di fruire dei periodi di riposo previsti da contratto, non risultando dimostrate dallo stesso dipendente le ragioni organizzative (surplus lavorativo) che ne avrebbero ostacolato il libero godimento.

Emergenza sanitaria: il tempo del Covid

Oltre al notorio impegno profuso per il mantenimento degli elevati standard di assistenza e cura propri dell’area emergenziale a cui era adibito, il medico contestava fermamente i motivi di rigetto formulati dall’Azienda, ricordandole altresì tutto il surplus lavorativo a cui era stato sottoposto per la gestione, continuativa e costante, delle gravi conseguenze correlate al periodo pandemico da Covid-19 fino alla cessazione dal servizio, con correlata impossibilità di assentarsi dal posto di lavoro.

Problema legale

Il diritto alle ferie annuali retribuite dei dirigenti pubblici, in quanto finalizzato all’effettiva fruizione di un necessario periodo di riposo dall’ attività lavorativa nel rispetto dei principi di cui agli artt. 36 Cost. e 7, par. 2, della direttiva 2003/88/CE è da tempo considerato fondamentale e quindi irrinunciabile. Pertanto, secondo le indicazioni fornite dalla Corte di Giustizia Europea, ormai interamente recepite dalla giurisprudenza nazionale, qualora risulti che, al momento della cessazione del rapporto di lavoro, il dipendente non abbia fruito dei giorni di ferie, costui ha diritto a un’indennità sostitutiva, a meno che il datore di lavoro dimostri di averlo messo nelle condizioni di esercitare il diritto in questione prima di tale cessazione, mediante un’adeguata informazione nonché, se del caso, invitandolo formalmente a farlo. 

Azione intrapresa

Il team legale di Ferie Non Godute ha:

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Raccolto la denuncia del dirigente medico

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Esaminato la documentazione del rapporto di lavoro

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Riscontrato nella prima consulenza legale l’effettiva sussistenza dei presupposti dell’azione

Successivamente

con l’assistenza di un avvocato partner iscritto all’Albo professionale, il team di Consulcesi & Partners ha poi:

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Inviato una diffida stragiudiziale all'azienda sanitaria

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Avviato un percorso di negoziazione assistita con l’amministrazione pubblica

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Depositato ricorso giudiziale per ottenere la liquidazione dell’indennità sostitutiva

DEBITI

Esito

Depositato il ricorso davanti alla Sezione Lavoro del Tribunale, il magistrato ha fissato a stretto giro la prima udienza di trattazione alla presenza delle parti, invitandole immediatamente a ricercare una soluzione conciliativa della controversia, formulando direttamente la proposta economica a favore del dipendente pubblico anche alla luce dell’orientamento sempre più consolidato sul tema.
L’occasione è stata finalmente colta dall’amministrazione sanitaria che, desistendo dal portare avanti le sue ragioni di difesa, ha quindi deciso di trovare un accordo transattivo riconoscendo, anche in termini economici, al suo ex dirigente medico quel diritto che fino a quel momento aveva sempre negato, con conseguente liquidazione dell’importo concordato.

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Parere legale

"Il mutato orientamento giurisprudenziale, frutto dei chiarificatori moniti della Corte di Giustizia Europea rispetto all’applicazione corretta della normativa italiana sul tema della monetizzazione delle ferie non godute, sta portando a cascata continui successi per i clienti che si affidano al network legale di Consulcesi & Partner per ottenere il giusto riconoscimento dei loro diritti economici, spingendo le amministrazioni pubbliche anche a mutare il loro atteggiamento per ricercare, insieme, soluzioni transattive che possano garantire risultati soddisfacenti ed in tempi rapidi".